http://newslettereuropa.blogspot.com/2006/04/ufficio-politiche-comunitarie.html Newsletter sull'Europa - Coordinamento Toscano dei centri Europe Direct: Approfondimento

29.12.10

 

Approfondimento

Verso una Innovation Union
La Commissione Europea ha presentato il 6 ottobre 2010 una Comunicazione che delinea il percorso verso la Innovation Union. Ideata per promuovere la crescita verde e il progresso sociale, la Innovation Union concentrerà le attività di tutta l'Europa su problematiche chiave come i cambiamenti climatici, l'energia e la sicurezza alimentare, la salute e il cambiamento demografico legato all'invecchiamento della popolazione.

Il contesto economico e sociale
La Comunicazione della Commissione si inserisce nel processo di definizione di una strategia europea per il raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020. Un maggiore investimento nell’innovazione è infatti considerato come uno degli elementi cardine della nuova strategia che deve caratterizzare l’intero programma politico dell’UE nei prossimi anni.
Il contesto in cui si inserisce la comunicazione è quello della crisi economica internazionale e della lenta ripresa che caratterizza i Paesi dell’UE. Se alcune delle difficoltà sono contingenti all’infelice congiuntura internazionale, altri problemi sono più strutturali. La perdita di competitività dell’Europa è un fenomeno che dura da molti anni e che ha tra le sue cause una diffusa difficoltà ad innovare. Una maggiore carica innovativa sarebbe auspicabile sia dal punto della competitività delle imprese europee, sia dal punto di vista della capacità di dare risposte a problemi comuni ai Paesi europei, quali le esigenze di maggiore efficienza della pubblica amministrazione e i problemi sociali ed economici legati all’invecchiamento della popolazione.
La spesa per la ricerca e sviluppo (R&S) è in Europa assai inferiore a quella delle economie comparabili alla nostra (Stati Uniti e Giappone in primis). L’obiettivo per il 2020 sarebbe quello di innalzare la spesa per R&S fino al 3% del PIL, ma attualmente la media europea è inferiore al 2%.
La comunicazione è stata preceduta da diversi studi, il più importante dei quali è “The Cost of a non-innovative Europe”, di P. Zagamé (2010), a supporto della convenienza economica di un maggiore investimento nella ricerca. Inoltre, congiuntamente alla comunicazione è stato pubblicato un documento di accompagnamento (A rationale for action), con dati a supporto delle tesi della comunicazione. A titolo di esempio, si afferma che un aumento della spesa per R&S fino al 3% del PIL potrebbe creare fino a 3,7 milioni di posti di lavoro e aumentare il PIL annuo di ben 795 milioni entro il 2025. L’operazione richiederebbe però un notevole sforzo in termini di investimento: basti pensare che, per sfruttare tutto il potenziale della Innovation Union, sarebbero necessari 1 milione di ricercatori in più.

La Comunicazione della Commissione
Il documento della Commissione ruota intorno alla necessità di risolvere alcuni aspetti critici della politica di R&S europea. In particolare, vengono evidenziati i seguenti dieci punti:
A sostegno della Innovation Union, la Commissione ha individuato oltre trenta punti di azione nell’ambito della conoscenza, della commercializzazione delle idee, dei benefici sociali a livello regionale, dei partenariati dell’innovazione e della cooperazione a livello internazionale. I punti più  salienti della comunicazione, in termini di proposte, sembrano essere i seguenti:

Quale futuro per l’Innovation Union?
La ricerca e l’innovazione costituiscono campi in cui in un forte coordinamento e impulso europeo è particolarmente conveniente. Unendo le forze, rilevanti economie di scala sarebbero attivabili, con importanti guadagni in termini di efficienza e di risultati. I costi della duplicazione di programmi di ricerca a livello nazionale non sono più sostenibili, in particolare in questo momento storico di difficoltà economica. La via più efficace per rilanciare la politica europea dell’innovazione consiste in un aumento delle risorse stanziate a livello comunitario per la R&S, congiuntamente ad un maggiore coinvolgimento delle imprese. Se la Comunicazione della Commissione sembra andare in questa direzione, il Consiglio Europeo di dicembre 2010 contribuirà a chiarire la portata concreta delle iniziative proposte. Ancora una volta, molto dipenderà dalla disponibilità degli Stati membri di stanziare risorse in un’ottica di investimento che superi i confini nazionali.

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