http://newslettereuropa.blogspot.com/2006/04/ufficio-politiche-comunitarie.html Newsletter sull'Europa - Coordinamento Toscano dei centri Europe Direct: Approfondimento

16.7.08

 

Approfondimento

L’Agenda Sociale Europea

L’inizio del XXI secolo ha portato con sé molte novità, fra le quali una nuova ripartizione internazionale del lavoro, lo sviluppo di nuove potenze economiche, l’ulteriore aumento della globalizzazione. Di fronte a questi cambiamenti, l’Unione Europea, invece di piegarsi ad un clima di diffidenza e di inquietudine, ha cercato di creare una nuova fiducia basata, non solo sul mercato unico, ma anche sui valori di solidarietà che l’hanno contraddistinta fin dalla sua nascita, intesi come fondamentale garanzia di progresso economico e sociale. Per questo, nel contesto della Strategia di Lisbona, la Commissione Europea aveva presentato, nel giugno 2000, un’Agenda sociale europea (COM 379/2000), poi ripresa anche nelle Conclusioni del Consiglio di Nizza (dicembre 2000), per garantire una forte sinergia tra le politiche economiche, occupazionali e sociali, soprattutto finalizzata a potenziare il ruolo della politica sociale, sia come fattore di competitività, che come strumento per la tutela dell’individuo e la riduzione delle ineguaglianze. Tuttavia, quando fu messa a punto la Strategia di Lisbona erano state sottostimate, o non prese con sufficiente considerazione, l’ampiezza delle trasformazioni successive e le loro conseguenze sociali e proprio per questo l’Unione ha dovuto adattare il suo modello di sviluppo a queste nuove sfide e cercare, quindi, di accompagnare tale Strategia ad un insieme coerente di programmi sociali nel settore dell’occupazione e della solidarietà sociale. Così, proprio in questi giorni a Bruxelles, la Commissione ha presentato un’Agenda sociale rinnovata, ovvero un pacchetto di iniziative in materia di politica sociale, necessario per dare ai cittadini gli strumenti e l’aiuto di cui hanno bisogno nell’Europa del terzo millennio.

I fattori di un nuovo ambiente. In primo luogo, la rapidità dell’entrata di nuovi attori sulla scena economica internazionale ed il loro coinvolgimento nel commercio e nella circolazione dei capitali ha comportato notevoli cambiamenti per l’apparato produttivo dei Paesi dell’Unione. Questa evoluzione ha avuto un impatto sociale considerevole, che deve necessariamente portare all’attuazione di nuove politiche d’occupazione, allo sviluppo, nel più rapido tempo possibile, delle capacità d’innovazione tecnologica, a nuove qualifiche per i lavoratori ed alla creazione di nuovi dispositivi economici che permettano alle Regioni coinvolte dalle ristrutturazioni economiche di cogliere le riconversioni necessarie. Anche il “modello sociale europeo” deve dunque adattarsi, facendo maggior spazio la responsabilità individuale e collettiva dei cittadini oltre che dei lavoratori ed a tutti i meccanismi d’inserimento sociale, continuando però a promuovere simultaneamente la performance economica e la solidarietà sociale. Inoltre, l’Unione europea deve far fronte ad un maggiore cambiamento demografico, che vede diminuire la popolazione attiva ed aumentare invece la popolazione anziana per il doppio effetto del calo delle nascite e dell’allungamento delle aspettative di vita. Risulta pertanto necessario aumentare il tasso di attività, creando però al contempo delle misure destinate a permettere una migliore conciliazione tra la vita familiare e la vita professionale e, in vista dell’aumento atteso del numero di anziani non autosufficienti, sarà necessario anche creare specifiche politiche in questo settore. Infine il modello europeo cerca di prestare sempre maggiore attenzione al rispetto delle differenze, alla diversità dei cittadini, alle politiche di lotta contro le discriminazioni. Per cui, che si tratti di uguaglianza professionale tra i sessi, dell’inserimento di persone di origine straniera o dell’accesso dei portatori di handicap al lavoro ed ai servizi, ci sono numerosi sforzi da fare, i quali coinvolgono tutti gli stati membri.

L’Agenda sociale 2006-2010. I provvedimenti in ambito sociale sono essenzialmente di competenza degli Stati membri e devono essere adottati il più vicino possibile ai cittadini, al livello nazionale, regionale e locale. Tuttavia l’Unione Europea può efficacemente integrare l’intervento nazionale e promuovere la cooperazione al fine di gestire i cambiamenti socioeconomici.. La nuova agenda sociale per il periodo 2006-2010 si colloca quindi nel contesto della riaffermazione della strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione. Tale agenda risponde agli obiettivi europei di solidarietà e di prosperità attraverso due priorità fondamentali: da un lato, l'occupazione e, dall'altro, la lotta contro la povertà e la promozione delle pari opportunità. Si cerca di fornire ai cittadini europei, in particolare ai giovani, gli strumenti necessari per affrontare la realtà odierna, caratterizzata sia dai rapidi cambiamenti attuali, sia da fenomeni come il recente aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e del petrolio o le turbolenze nei mercati finanziari. Per questo, con una comunicazione la Commissione ribadiva che tale Agenda mira dunque a rafforzare la fiducia dei cittadini dell’Unione, quale elemento indispensabile nella gestione di un processo di cambiamento e di crescita economica, identificando tre condizioni essenziali, ovvero un approccio intergenerazionale, il sostegno al cambiamento e la necessità di cogliere le occasioni offerte dalla globalizzazione.

L’Agenda sociale rinnovata. Proprio in questi giorni la Commissione europea ha proposto un rinnovamento per l’Agenda sociale. Partendo dunque dalla solida base costituita dai risultati concreti già realizzati dall’Europa sociale (MEMO/08/466), ad esempio nell’ambito della libera circolazione dei lavoratori, l’Agenda sociale rinnovata mira ad adeguare le politiche dell’UE alle nuove realtà e tendenze sociali, senza modificare gli obiettivi primari dell’Europa sociale: società armoniose, fondate sulla coesione e sull’inclusione, rispettose dei diritti fondamentali e dotate di economie sociali sane. Tali cambiamenti si fondano sui principi delle opportunità, dell’accesso e della solidarietà e mirano a consentire alle persone di sviluppare autonomamente il loro potenziale, aiutando nel contempo coloro che non ne sono in grado. Anche per capire meglio le esigenze dei cittadini, tale rinnovamento è stato preceduto da un'ampia consultazione avviato nel 2007 dalla Commissione per valutare l'evoluzione della realtà sociale in Europa e, in particolare, una recente indagine di Eurobarometro presenta nel dettaglio le aspettative dei cittadini dell'UE per quanto riguarda il loro benessere sociale in un orizzonte di 20 anni (MEMO/08/467).

Il pacchetto adottato il 2 e 3 luglio 2008. Il nuovo pacchetto di iniziative presentato dalla Commissione rinnova dunque l’impegno dell’UE per una “Europa sociale” ed al passo con i tempi, comprendendo in tutto 19 iniziative in tema di occupazione e affari sociali, istruzione e giovani, salute, società dell’informazione e affari economici. La Commissione ha così proposto un testo legislativo volto a colmare le lacune del quadro giuridico esistente e a tutelare i cittadini dalle discriminazioni fondate su religione o convinzioni personali, disabilità, età e orientamento sessuale in settori diversi dall’occupazione (IP/08/1071 e MEMO/08/461). Un’altra proposta legislativa compresa nel pacchetto mira ad agevolare l’accesso dei pazienti all’assistenza sanitaria in altri Paesi europei (IP/08/1080 e IP/08/1075). Il pacchetto comprende inoltre un documento che espone il parere della Commissione sul tipo di scuole necessarie nell’Europa del XXI secolo (IP/08/1094 e MEMO/08/476) e un altro che esamina la problematica dell’istruzione e dell’integrazione sociale dei bambini appartenenti a famiglie migranti (IP/08/1092 e MEMO/08/475). Infine altre tematiche toccate sono: l’Integrazione dei rom (IP/08/1072 e MEMO/08/462); i servizi sociali d’interesse generale (MEMO/08/465); il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (MEMO/08/464); il lavoro dignitoso (MEMO/08/463); i comitati aziendali europei (IP/08/1073 e MEMO/08/468); la disabilità (IP/08/1074).

Le prime dichiarazioni. “La dimensione sociale dell’Europa non è mai stata importante come oggi”, ha dichiarato il presidente della Commissione Barroso. “È indissociabile dalla strategia di Lisbona, adottata dall’UE per stimolare la crescita e garantire posti di lavoro migliori ai cittadini europei. L’Europa ha bisogno di un’agenda sociale moderna, che permetta di rispondere rapidamente ai cambiamenti economici e sociali e di promuovere le opportunità, l’accesso e la solidarietà per tutti i cittadini dell’UE. Il successo economico apporta vantaggi sociali e il pacchetto proposto oggi dalla Commissione mira a far sì che nessuno venga dimenticato e che la prosperità dell’Europa venga condivisa da tutti.”
“Gli europei sono preoccupati dall’impatto della globalizzazione sui loro posti di lavoro e dal rischio di scivolare nella povertà,” ha aggiunto il commissario Špidla, responsabile degli affari sociali. “I cittadini sono inoltre consapevoli del fatto che ancora troppe persone vengono private di opportunità a causa delle discriminazioni. Si aggiunga che alcune perdite di posti di lavoro sono dovute al fatto che i comitati aziendali non collaborano efficacemente a livello transfrontaliero. Attraverso un’azione concertata l’UE può apportare un valore aggiunto alle misure prese a livello nazionale per migliorare la vita dei cittadini.”

Comunicato stampa della Commissione sugli elementi costitutivi della nuova agenda sociale (EN)
Domande e risposte sull’agenda sociale (EN)
Il nuovo portale della Commissione europea dedicato agli affari sociali (EN)
Il Forum di discussione sulle sfide sociali europee

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