http://newslettereuropa.blogspot.com/2006/04/ufficio-politiche-comunitarie.html Newsletter sull'Europa - Coordinamento Toscano dei centri Europe Direct: Approfondimento

21.9.06

 

Approfondimento

i2010: una società europea dell’informazione per la crescita e l’occupazione


In pochi anni le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) hanno modificato i nostri modi di interagire, acquisire informazioni e fare impresa: esse rappresentano al contempo una sfida e una grande opportunità. Infatti, se tra i vantaggi possiamo annoverare la miniera inesauribile di informazione e contenuti disponibili, l’interattività comunicativa, la digitalizzazione (e trasmissione) di contenuti di vario genere, sull’altro piatto della bilancia emergono sfide quali la formazione continua dei lavoratori, l’inclusione sociale e l’innalzamento della competitività dell’economia europea a fronte dell’agguerrita concorrenza internazionale. L’iniziativa comunitaria “i2010: una società europea dell’informazione per la crescita e l’occupazione” delinea un quadro strategico che, attraverso politiche attive, sia orientato al perseguimento di tre obiettivi generali: lo sviluppo di uno spazio unico europeo dell’informazione, l’aumento degli investimenti in R&S e la creazione di una società dell’informazione inclusiva.

Uno spazio unico europeo:
le continue innovazioni degli ultimi anni hanno permesso che le reti di comunicazione, i media, servizi e contenuti siano in piena convergenza digitale. Una strategia finalizzata a promuovere uno spazio unico europeo nel settore delle TIC consente di affrontare la concorrenza internazionale e tutelare i consumatori, e per essere realizzata richiede un azione puntuale ed efficace in quattro ambiti di intervento collegati tra loro: interoperabilità, velocità, sicurezza e varietà dei contenuti. Uno spazio unico europeo può essere edificato solo su una piattaforma giuridica coerente, snella e aggiornata ai recenti sviluppi. Alcune direttive, come quella sul e-commerce, rispecchiano le nuove realtà digitali mentre altre, come “televisione senza frontiere” che disciplina le attività televisive nell’UE, sono esaminate per predisporre le opportune modifiche (si veda la proposta 646/2005 della Commissione). Un quadro normativo organico favorisce la concorrenza e gli investimenti nel settore, migliorando i servizi e riducendo i prezzi per i consumatori. Parallelamente alle modifiche del quadro giuridico è necessario sviluppare attività complementari quali l’incentivo alla creazione e diffusione di contenuti europei e della conoscenza europea, che possono fornire un contributo notevole all’abbattimento delle barriere culturali alla creazione dello spazio unico europeo. Inoltre, la diffusione delle TIC richiede la definizione di standard elevati di sicurezza per la protezione dell’identità individuale e dei dati sensibili contro le minacce che viaggiano sulle reti e attaccano i sistemi.

Innovazione e investimenti:
secondo i dati dell’Osservatorio europeo per le tecnologie dell’informazione, circa l’ 8% del PIL dell’UE deriva dalle TIC, il mercato dei contenuti digitali triplicherà entro il 2008, mentre l’utenza decuplicherà. Nel 2002 gli investimenti (pubblici e privati) nel settore ammontavano a 31 miliardi di euro per l’UE, a fronte dei 51 miliardi del Giappone e dei 103 degli USA. Il rapporto investimenti/abitante è fortemente sbilanciato (80 euro per l’UE, 350 per gli USA e 400 per il Giappone), così come le attività di R&S nelle TIC sono il 18% del totale delle spese in ricerca e sviluppo dell’UE contro il 35% dei nostri principali competitors. Gli stati e le imprese europee non investono abbastanza in un settore così strategico e questo rischia di minare a medio termine la competitività internazionale delle aziende europee e di influire negativamente sulla crescita e l’occupazione dell’UE. Alla luce di quanto emerso nel Consiglio di Primavera del 2005, che ha rivisto la Strategia di Lisbona, è un elemento indefettibile investire nelle nuove tecnologie digitali per perseguire gli obiettivi indicati entro la scadenza del 2010. In particolare è necessario raggiungere un livello di investimenti in attività di ricerca e sviluppo nell’UE pari al 3% del PIL. L’UE ha predisposto una serie di attività complementari come il Settimo Programma Quadro e il Programma per la Competitività e l’Innovazione (CIP). Un altro compito fondamentale è l’abbattimento dei costi delle nuove tecnologie attraverso una cornice di incentivi a favore delle PMI, che possono reggere l’urto della concorrenza internazionale solo con un corretto ed efficiente utilizzo delle nuove tecnologie e delle possibilità offerte dalle innovative soluzioni per il commercio digitale.

Una società dell’informazione inclusiva:
è essenziale che i benefici delle TIC ricadano su tutti i cittadini europei, migliorandone la qualità di vita e apportando vantaggi quali ad esempio la maggiore efficacia e accessibilità dei servizi pubblici. La coesione sociale, economica e territoriale dell’UE deve essere perseguita anche tramite la promozione delle possibilità di accesso ai prodotti, alle utilities e alle funzionalità delle TIC anche nelle regioni in ritardo di sviluppo. L’ e-inclusione può essere raggiunta consentendo ai cittadini svantaggiati di acquisire le competenze digitali minime per sfruttare i vantaggi delle nuove tecnologie a costi ridotti. La Commissione ha delineato una strategia integrata che, da un lato intende facilitare l’utilizzo delle TIC attraverso attività di ricerca per semplificare l’utilizzo dei sistemi ad interfaccia utente, nonché estendere le zone servite dalla banda larga, visto il sempre crescente “peso” dei contenuti disponibili sulla rete, dall’altro misure atte a promuovere l’alfabetizzazione digitale e dunque l’abbattimento delle barriere al digital divide, che spesso ha un carattere intergenerazionale. Sul tema dell’ e-inclusione la Commissione prevede di proporre un’apposita iniziativa entro il 2008 che affronterà aspetti come i divari regionali, le pari opportunità e la ricerca di soluzioni tecnologiche accessibili. La Commissione proporrà inoltre un piano d’azione sull’amministrazione on line o e-governement contenente orientamenti strategici per migliorare l’efficacia nell’erogazione di informazioni e servizi pubblici attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali. L’applicazione pratica delle misure necessarie porterà a profondi rivolgimenti nell’organizzazione del lavoro con uno snellimento delle procedure e del personale necessario per lo svolgimento di servizi di utilità pubblica.

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