http://newslettereuropa.blogspot.com/2006/04/ufficio-politiche-comunitarie.html Newsletter sull'Europa - Coordinamento Toscano dei centri Europe Direct: Approfondimento

7.3.08

 

Approfondimento

La Presidenza slovena

Introduzione
Il 1° gennaio 2008 è iniziato il semestre di presidenza sloveno, che chiude la prima esperienza strutturata di programma congiunto tra tre presidenze e che ha visto impegnate anche le precedenti presidenze portoghese e tedesca nel 2007. Si apre ora un nuovo ciclo che comprenderà fino al termine del 2009, le presidenze francese, ceca e svedese. Il sistema è stato ideato anche per guidare i nuovi paesi, integrati nel futuro sistema di rotazione delle presidenze assieme agli Stati già membri, nell’assunzione delle delicate funzioni collegate alla presidenza di turno: la rappresentanza internazionale dell’UE, dare impulso allo sviluppo delle politiche comunitarie e dell’integrazione europea in senso lato, presiedere le sedute del Consiglio. In precedenza esisteva un meccanismo informale di consultazione e coordinamento della presidenza in carica con quella precedente e quella immediatamente successiva per garantire la coerenza dell’azione dell’UE. Il nuovo sistema, prevedendo l’adozione di un programma congiunto, consente una programmazione flessibile e di medio periodo dell’azione comunitaria, favorisce l’assimilazione dei meccanismi con cui opera l’UE da parte dei nuovi membri e permette la tracciabilità dell’operato delle varie presidenze. Un compito delicato che dovrà svolgere la Slovenia, assieme alla futura presidenza francese, sarà quello di garantire un passaggio non traumatico tra i due trittici di presidenze. Il sistema è provvisorio, in quanto subordinato dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, che prevede l’istituzione di una nuova figura istituzionale: quella del Presidente del Consiglio Europeo, eletto a maggioranza qualificata dal Consiglio Europeo, e che resterà in carica per un mandato di due anni e mezzo, rinnovabile una sola volta.

L’agenda della presidenza
Il programma della presidenza slovena si concentra essenzialmente su cinque priorità. La prima è la supervisione della fase iniziale del processo di ratifica del Trattato di Lisbona, la cui entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio 2009. La seconda priorità è il lancio del nuovo ciclo della Strategia di Lisbona, che sarà dibattuta in occasione del tradizionale Consiglio Europeo di primavera che si terrà la prossima settimana. La Strategia di Lisbona, avviata nel marzo 2000, che ambisce a fare dell’Unione Europea l’economia più competitiva e dinamica del mondo entro il 2010, è annualmente rivista dal Consiglio Europeo per fronteggiare le nuove sfide poste dai cambiamenti del contesto economico globale. Segnatamente, il Consiglio Europeo dovrebbe decidere di continuare a concentrarsi sulle quattro priorità fissate nelle conclusioni della primavera del 2006: costruire una società della conoscenza innovativa e creativa, creare le condizioni per un ambiente economico competitivo e dinamico, sviluppare il capitale umano affrontando il tema demografico e garantendo una maggior partecipazione al mercato del lavoro, rispondere alle sfide ambientali ed energetiche. E proprio sotto la presidenza slovena, la Commissione ha avviato l’iter procedurale del pacchetto per la lotta ai cambiamenti climatici, terza priorità, che punta a rivedere in modo organico e innovativo la strategia e la legislazione europee in materia di tutela ambientale, ergendosi anche ad esempio per la comunità internazionale e i complicati tentativi per individuare forme d’azione congiunte e condivise. Particolare importanza ha assunto la stabilità dei Balcani occidentali, quarta priorità, dopo la recente proclamazione d’indipendenza del Kosovo. Su questo versante la presidenza slovena ha intenzione di aggiornare l’agenda di Salonicco, per il sostegno al processo di stabilizzazione degli Stati dell’area nella prospettiva di una futura adesione all’UE, e di sviluppare alla dimensione di rete gli accordi di associazione e stabilizzazione approfondendo la cooperazione regionale. Sempre in quest’ambito, la presidenza slovena si impegna a proseguire i negoziati di adesione con i paesi candidati (Turchia, Croazia e Macedonia), prestando attenzione che non venga meno il rispetto dei requisiti indefettibili per l’adesione. Infine, il 2008 è stato proclamato anno europeo del dialogo interculturale, considerato dalla presidenza una priorità in quanto base essenziale per un’azione efficace e di lungo periodo dell’Unione. Il dialogo interculturale è divenuto ancor più cruciale dopo l’allargamento a est che ha aumentato l’eterogeneità interna dell’Unione. Diventa quindi importante tutelare le diversità in un’ottica di arricchimento e crescita reciproci.

Sito ufficiale della presidenza slovena

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