http://newslettereuropa.blogspot.com/2006/04/ufficio-politiche-comunitarie.html Newsletter sull'Europa - Coordinamento Toscano dei centri Europe Direct: Approfondimento

19.4.07

 

Approfondimento

Libro verde sulla Politica Marittima


Il 7 giugno 2007 la Commissione europea ha pubblicato il Libro Verde “Verso la futura politica marittima dell’Unione: oceani e mari nella visione europea”. La finalità principale di questo documento è stata quella di suscitare un dibattito sulla futura politica marittima dell’Unione Europea e sui fattori di cui essa dovrà inevitabilmente tenere conto. In un'Europa che tenta di rilanciare la propria economia, il potenziale economico della dimensione marittima dell’UE risulta fondamentale. Infatti, si stima che il 3-5% del prodotto interno lordo (PIL) europeo provenga da industrie e servizi del settore marittimo, senza contare le materie prime come il petrolio, il gas o le risorse ittiche. Inoltre, le regioni marittime producono oltre il 40% del PIL. Questi dati attestano la posizione dell’UE quale prima potenza marittima mondiale e ne certificano la preminenza nei settori del trasporto marittimo, del turismo costiero, della produzione di energia offshore, delle tecniche di costruzione navale e dei servizi connessi alle tecnologie marine.
All’interno del Libro Verde si sottolinea la necessità di una politica marittima comunitaria integrata, intersettoriale e multidisciplinare, che comprenda tutti gli aspetti inerenti ai mari e agli oceani. Solo attraverso tale politica sarà possibile garantire una gestione dei mari e degli oceani basata su una conoscenza approfondita del loro funzionamento e delle modalità atte a preservare la sostenibilità dell'ambiente e degli ecosistemi marini. Il Commissario europeo responsabile della pesca e degli affari marittimi, Joe Borg, al momento della pubblicazione del Libro Verde, ha dichiarato che fosse necessario rispondere all’aumento di complessità delle attività marittime adottando un approccio quanto più possibile coordinato e pianificato, in grado quindi di evitare conflitti e di ottimizzare i vantaggi offerti dal mare. Per garantire la funzionalità di questa strategia il Libro Verde propone un’analisi approfondita dei fattori di competitività della politica marittima.

· L’ambiente marino
La conservazione di un ambiente marino sano rappresenta una condizione indispensabile per poter sfruttare appieno le potenzialità di mari ed oceani nel generare reddito ed occupazione. Problemi come la riduzione accelerata della biodiversità, l'eccessivo sfruttamento delle risorse, il cambiamento climatico, l'inquinamento terrestre o l’acidificazione delle acque dei mari (già illustrati da una comunicazione della Commissione del 2002) colpiscono particolarmente le attività economiche che dipendono dalla qualità dell’ambiente marino. Per affrontare queste criticità l’UE ha adottato la Strategia tematica per l’ambiente marino, in base alla quale gli Stati membri sono chiamati a valutare i bisogni esistenti nelle zone marine di loro competenza ed ad attuare piani di gestione coerenti per ogni regione, assicurandone in un secondo momento il monitoraggio. L’obiettivo, ricordato nella Direttiva sulla strategia per l’ambiente marino, consiste nel raggiungimento di un buono stato ecologico dell’ambiente marino europeo entro il 2021. La Strategia tematica per l’ambiente marino fa parte del Sesto programma di azione per l’ambiente, intitolato “Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta”, che è stato istituito con Decisione del Parlamento e del Consiglio nel luglio 2002.
Nel perseguire tale risultato uno degli interventi fondamentali consiste nel rafforzare le tutele in materia di sicurezza marittima: proprio su questo argomento verte il pacchetto di misure “Erika III” del 2005, che fa seguito agli altri due interventi normativi (“Erika I” ed “Erika II”) seguiti al naufragio della petroliera Erika al largo delle coste francesi (dicembre 1999).

· La ricerca
Ricerca e tecnologia sono indispensabili non solo per mantenere la posizione dominante dell'Europa nel settore dei prodotti avanzati, ma anche per operare scelte strategiche consapevoli ed evitare il degrado dell'ambiente marino. Con la Dichiarazione di Galway, approvata dalla conferenza “Euroceans” il 13 maggio 2004, è stato definito il contributo dell'industria marittima per la realizzazione degli obiettivi di Lisbona e identificato il ruolo che le scienze e le tecnologie marine rivestono nell'ambito del Settimo programma quadro europeo di ricerca e sviluppo tecnologico ai fini del conseguimento di livelli di eccellenza mondiale in questo settore. Una delle necessità che emerge con maggiore forza è quella di conferire una dimensione globale alla ricerca marina in Europa attraverso un significativo miglioramento del coordinamento e della cooperazione nel settore. A questo proposito, gli Stati membri sono invitati ad avviare un’azione di coordinamento dei rispettivi programmi nazionali allo scopo di creare un vero e proprio spazio di ricerca paneuropeo, come già sperimentato con il programma ERA-NET.

· L’innovazione
L’innovazione può costituire lo strumento fondamentale per fronteggiare il problema del cambiamento climatico. Le possibilità più concrete appaiono quelle nel settore del risparmio energetico, dove la produzione offshore di energia rinnovabile sta conoscendo un forte impulso grazie alla costruzione di impianti per lo sfruttamento dell'energia del moto ondoso e di turbine per lo sfruttamento delle correnti di marea. Questo trend positivo è ricordato nella Relazione della Commissione sui progressi realizzati nel settore dell'elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili. La cattura di carbonio e lo stoccaggio biologico del carbonio, la riduzione delle emissioni di ossidi di carbonio provenienti dalle navi, l'abbandono del trasporto su strada a favore del trasporto marittimo, nonché lo sfruttamento degli idrati di metano rappresentano ulteriori strumenti capaci di combattere il cambiamento climatico.

· Le competenze del personale
Nel settore marittimo la disponibilità di personale altamente qualificato rappresenta un fattore decisivo per mantenere il vantaggio competitivo dell’Unione Europea. Negli ultimi anni, però, tale disponibilità si sta assottigliando a causa dell’interazione di una serie di elementi sfavorevoli. Per invertire questo trend negativo è necessario incrementare la mobilità professionale tra i vari settori, andando così a creare per ciascun addetto delle alternative occupazionali.

· La formazione di “clusters” e il quadro normativo
Per dare nuovo slancio alla politica del mare è indispensabile che il settore privato si organizzi attorno a reti di eccellenza marittima costruite attorno ad un progetto comune (“clusters”). I clusters possono contribuire a rafforzare la competitività di interi settori attraverso la condivisione delle conoscenze, l'attuazione di progetti comuni in materia di ricerca e innovazione, la messa in comune di pratiche innovative nell'ambito di un gruppo di imprese. Questo percorso può essere intrapreso solo se da parte del legislatore europeo viene manifestata la decisa volontà di semplificare le normative in modo che i vari obiettivi della politica marittima non configgano l’uno con l’altro.

· La qualità della vita nelle regioni costiere
Tenendo conto del fatto che quasi la metà della popolazione vive in regioni costiere o nelle loro immediate vicinanze, il Libro Verde sottolinea la necessità di valutare i rischi che le popolazioni di tali regioni devono affrontare a causa del cambiamento climatico. Inoltre, grande rilievo viene dato al ruolo che il turismo sostenibile può svolgere in ambito europeo. Come sottolinea la Commissione in una sua Comunicazione del marzo 2006, è importante promuovere la sostenibilità del turismo europeo attraverso un approccio integrato che coinvolga tutti i livelli di governo.

· La gestione delle interazioni con gli oceani
Il Libro Verde propone la creazione di una rete comunitaria dei dati marittimi, che dovrà rientrare nel quadro del sistema GMES. Questa rete servirà ad armonizzare e a raccogliere sistematicamente dati provenienti da fonti diverse a servizio di varie attività.

· La nuova governance marittima
La necessità di un approccio trasversale alla governance marittima è avvertita come prioritaria dagli Stati membri. Per questo si sta cercando di sviluppare ulteriormente l’integrazione nei settori della politica doganale e della sicurezza delle merci, come mostrano gli esempi di Frontex e dell’Agenzia Europea per la sicurezza marittima.

Comments: Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?