http://newslettereuropa.blogspot.com/2006/04/ufficio-politiche-comunitarie.html Newsletter sull'Europa - Coordinamento Toscano dei centri Europe Direct: Approfondimento "La Direttiva Bolkestein"

6.12.06

 

Approfondimento "La Direttiva Bolkestein"

Cronistoria della direttiva:
Il Trattato di Roma prevede all’art. la libera circolazione di beni, servizi, capitali e lavoratori per la realizzazione del Mercato Unico Europeo. Nel corso degli anni è stata realizzata la libera circolazione dei beni, è stato inscritto nell’ordinamento giuridico comunitario il Trattato di Schengen che elimina i controlli alle frontiere interne, è stata creata l’Unione Economica e Monetaria seguita dall’adozione della moneta unica e dall’istituzione della Banca Centrale Europea. Nondimeno, permangono forti restrizioni burocratiche alla libera circolazione dei servizi. Per conseguire questo obiettivo il commissario al mercato interno della Commissione Prodi, Frits Bolkestein, ha presentato nel gennaio 2004 una controversa proposta di direttiva. Il testo si inscrive nel quadro della Strategia di Lisbona (2000) che mira a fare dell’UE l’economia mondiale basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica entro il 2010 e sulla relazione sullo stato del mercato interno dei servizi (2002) in cui la Commissione ha rilevato la necessità di aumentare la libera circolazione dei servizi per sfruttare le potenzialità di crescita economica. La gestazione del testo, sottoposto alla procedura di codecisione, è stata molto complessa a causa dei delicati equilibri politici in gioco: da un lato la necessità di preservare il modello sociale europeo dall’altro quello di aprire alla concorrenza il settore dei servizi. I sostenitori della direttiva affermano che la liberalizzazione è la conditio sine qua non per la ripresa economica e l’aumento dell’occupazione, mentre gli oppositori paventano il rischio di dumping sociale e del livellamento delle tutele sociali e dei lavoratori a quelli dei paesi est europei. Nel febbraio 2006 i principali gruppi politici del Parlamento Europeo (il Partito Socialista Europeo e il Partito Popolare Europeo) hanno concordato un testo di compromesso. Su questa base nell’aprile 2006 la Commissione ha presentato una nuova proposta e nel luglio il Consiglio ha adottato la posizione comune. Nella seduta plenaria del 16 novembre il Parlamento Europeo ha approvato il testo senza apportare emendamenti: la direttiva pertanto passa al Consiglio per l’approvazione definitiva che potrebbe avvenire entro la fine dell’anno.

Il testo della direttiva:
Il tormentato iter procedurale percorso dalla direttiva e i diversi emendamenti proposti, quali respinti quali adottati ed inseriti a pieno titolo nel testo finale ora al vaglio del Consiglio, non hanno comunque snaturato l’obiettivo di fondo della direttiva, ovvero la liberalizzazione del mercato comunitario dei servizi, uno degli obiettivi indicati dagli stessi padri fondatori nei trattati di Roma. Un’analisi dettagliata della direttiva richiederebbe uno spazio di gran lunga superiore a quello disponibile, pertanto si rimanda al testo integrale della direttiva per ogni ulteriore necessità. Ci limiteremo ad analizzare quelle che sono le principali modifiche introdotte nella nuova proposta presentata dalla Commissione - e approvata dal parlamento – rispetto al testo originario che aveva dato l’abbrivio ad una lunga fase di concertazione non irta di ostacoli e caratterizzata anche da posizioni pregiudiziali.
In primo luogo, è stata sostituita la regola secondo cui il prestatore di servizi sarebbe soggetto alla legislazione del suo paese di stabilimento quando fornisce temporaneamente un servizio in un altro Stato membro, con quella della “libera prestazione dei servizi”. In questo modo è stato eliminato l’automatismo insito nella proposta iniziale consentendo un margine di manovra più ampio allo Stato membro di destinazione e permettendo di modulare la situazione in ragione delle esigenze particolare che possono emergere. Non bisogna dimenticare infatti che la disciplina della direttiva, pur costellata da molte eccezioni, abbraccia un campo molto vasto di servizi, ciascuno con le proprie caratteristiche specifiche. In secondo luogo sono stati ridotti il numero di settori ai quali si applica la direttiva, escludendo segnatamente i servizi sanitari e quelli sociali. Restano esclusi anche i servizi d’interesse generale, i servizi finanziari, i servizi di trasporto e portuali, i servizi audiovisivi, i servizi forniti dalle agenzie di lavoro interinale, il gioco d’azzardo e i servizi di sicurezza.In terzo luogo, è ora chiaramente indicato che la direttiva si applicherà senza pregiudizio per il diritto del lavoro e il diritto sociale. E’ stato soppresso ogni riferimento al distaccamento temporaneo dei lavoratori in uno Stato membro diverso da quello in cui è stabilita l’impresa di servizi.

Comments: Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?