http://newslettereuropa.blogspot.com/2006/04/ufficio-politiche-comunitarie.html Newsletter sull'Europa - Coordinamento Toscano dei centri Europe Direct: Approfondimento

20.12.06

 

Approfondimento

Il Piano di lavoro 2007 della Commissione Europea

Ogni anno la Commissione , secondo il suo regolamento interno 2005/960, è chiamata a individuare le sue priorità e a redigere un programma di lavoro.
Il programma di lavoro della Commissione traduce la strategia politica annuale in obiettivi politici e in un programma operativo di decisioni da adottare. Espone quindi le priorità politiche fondamentali e individua le iniziative legislative, esecutive e gli altri atti che la Commissione intende adottare per realizzare tali priorità. Quest’ultimo programma di lavoro ruota intorno ai quattro obiettivi strategici stabiliti dalla Commissione Barroso all'inizio del mandato: prosperità, solidarietà, sicurezza e responsabilità esterna. Il programma illustra le misure concrete su cui è incentrata l’azione politica della Commissione nel 2007, le cosiddette “iniziative strategiche”.
La programmazione più particolareggiata e il controllo del lavoro della Commissione, assumono poi la forma di una "programmazione dei lavori " e di una relazione di esecuzione.
Questi i principali obiettivi-chiave per il 2007:• far progredire l’attuazione della strategia di Lisbona rinnovata per la crescita e l’occupazione e compiere i passi fondamentali per la realizzazione di una nuova politica energetica europea;• dimostrare che la coesione, la solidarietà e la tutela dell’ambiente vanno di pari passo con l’obiettivo della crescita e dell’occupazione, e promuovere le pari opportunità;• eliminare i controlli alle frontiere interne verso e tra i nuovi Stati membri ed estendere lo spazio Schengen; intensificare le misure di prevenzione per garantire la sicurezza e la protezione dei cittadini;• due fattori decisivi per la realizzazione degli obiettivi saranno la manifestazione concreta di una maggiore coerenza politica e una maggiore efficacia dell’aiuto esterno dell’Unione europea.
Per la prima volta, la Commissione identifica una serie di 21 iniziative strategiche che saranno al centro stesso del suo lavoro definendo una nuova serie di azioni prioritarie da adottare tra i 12 ed i 18 mesi a venire. Il programma di lavoro privilegia l'iniziativa in vista di un migliore regolamento verso una nuova fase di semplificazione, comprendente il ritiro di misure legislative in sospeso, e una lista di priorità per comunicare con i cittadini.
Le priorità, a livello di azioni concrete, consistono nel modernizzare l'economia europea e nel dare all'Europa la capacità di rilevare la sfida della mondializzazione, inclusa una nuova fase in rapporto alle azioni a livello comunitario sulla strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione, un riesame del Mercato unico ed un inventario globale della società europea. Il programma risponde ugualmente al bisogno di avere una migliore gestione dei flussi migratori, comprese proposte specifiche relative agli immigrati dei paesi sottosviluppati e sanzioni minime per i datori di lavoro che impiegano illegalmente cittadini provenienti dai paesi terzi.
Un Libro bianco sulla strategia in materia di salute definirà la maniera in cui il livello europeo è in grado di contribuire alla salute, e sarà proposta una strategia nel campo dei servizi sociali per favorire il miglioramento dei trasporti urbani.
Nel 2007, una valutazione dell'impatto sarà effettuata sulle iniziative che hanno il potenziale di manifestare incidenze significative in materia economica, nel campo sociale ed ambientale.
Se tra le priorità vi sono la politica energetica europea, attraverso la quale, completare il mercato interno per l’elettricità ed il gas e difendere le industrie e i mercati frammentati per così troppo lungo tempo; migliorare le misure per combattere l’immigrazione illegale e favorire quelle economica; incrementare, infine, il livello di sicurezza in Europa per allontanare il pericolo del terrorismo, certo la spada di Damocle della costituzione pesa e nonostante i vari scenari che si vanno delineando l’incertezza sul futuro è ancora grande. Il presidente del Parlamento Europeo, in un dibattito con gli studenti del Collegio d’Europa di Bruges, ha riassunto le possibili soluzioni per uscire dalla crisi in quattro scenari possibili. Mantenere il testo così com’è con qualche aggiunta, salvare gli elementi principali in un “mini” trattato, riaprire le negoziazioni sui punti più dibattuti o abbandonare l’idea ed attendere tempi migliori per rinegoziare. La prima soluzione sicuramente è la preferita di Borrell, che ricorda come anche dopo il “no” danese ed irlandese, rispettivamente al trattato di Maastricht e Nizza, gli stessi sono stati adottati. Pensa anche a qualche aggiunta, la Cancelliera Angela Merkel che invoca l’inserimento di un Protocollo Sociale che non modifichi il contenuto del trattato ma che sia utile a facilitare l’interpretazione. Sul mini-trattato di Sarkozy sembra difficile trovare un accordo su cosa lasciare e cosa togliere. Il primo Ministro lussemburghese Junker è d’accordo con l’idea di Sarkozy, ma secondo lui la lista di punti da preservare è troppo corta. Il Parlamento dal canto suo è contrario ad eliminare la parte III del trattato, relativa alle politiche dell’Unione Europea. Insomma, per Borrell, “sarà necessario un miracolo affinché i 27 stati membri abbiano esattamente la stessa idea su ciò che bisogna lasciare o togliere”. Gli ultimi due scenari sono sicuramente i peggiori e i meno probabili, così almeno, il presidente del Parlamento Europeo, lascia intendere per il prossimo periodo di riflessione.

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