http://newslettereuropa.blogspot.com/2006/04/ufficio-politiche-comunitarie.html Newsletter sull'Europa - Coordinamento Toscano dei centri Europe Direct: Approfondimento

9.6.09

 

Approfondimento

Innovazione, Ricerca e Trasferimento tecnologico: La competitività delle imprese europee

Il 2 aprile 2009 la Commissione Europea ha adottato una Comunicazione dal titolo “Un nuovo partenariato per la modernizzazione delle università: il forum dell’UE sul dialogo università e imprese”, partendo dall’esperienza avviata su questo tema nell’ottobre del 2005 al vertice di Hampton Court. In quella sede infatti si sostenne per la prima volta che le Università rappresentavano i vertici della conoscenza in Europa ( ricerca – innovazione e istruzione) e per questo motivo andavano modernizzate.
L'Unione europea vanta una lunga tradizione di eccellenza nei settori della ricerca e dell'innovazione ma questa eccellenza, alla base della competitività delle imprese europee, è spesso frammentata. La Commissione europea, già dal 2000, ha assunto l'iniziativa di adottare una comunicazione che consente di gettare le fondamenta di uno Spazio europeo in questo campo COM(2000) 6. Con questo spazio si mira ad istituire un'area senza frontiere per la ricerca, nella quale le risorse scientifiche saranno utilizzate meglio al fine di incrementare l'occupazione e la competitività in Europa. Nel 2006 la Commissione Europea già con la comunicazione “Portare avanti l’agenda di modernizzazione delle università – istruzione ricerca e innovazione” mise al centro dell’agenda europea il processo di modernizzazione delle università che così diventò uno dei temi principali del quadro di cooperazione politica in materia di istruzione e formazione. Si cominciò a sostenere l’importanza fondamentale della cooperazione tra università e imprese “per rispondere meglio e più celermente alle esigenze del mercato e per sviluppare partenariati atti a valorizzare le conoscenze scientifiche e tecnologiche”. E proprio su queste basi, nasce il forum università e impresa lanciato con la comunicazione di aprile, per creare una nuova forma di dialogo tra questi due mondi.
L’obiettivo è appunto quello di creare una collaborazione, a prescindere dal paese, dall’università e dalla disciplina accademica, che possa rispondere alle sfide attuali dell’occupabilità. IlIn tutta l’UE infatti la competitività dell’economia dipende sempre più dalla disponibilità di manodopera qualificata e dotata di spirito imprenditoriale. Le imprese lamentano spesso che non c’è corrispondenza tra le competenze dei laureati che escono dalle università e le esigenze delle imprese.
I primi lavori del forum hanno evidenziato 6 punti essenziali su cui lavorare:

a) Riformare i curricula ed i livelli di apprendimento, in modo tale che i programmi di studio siano più improntati a conoscenze anche trasversali rispetto alla disciplina scelta, arricchendo i programmi con nozioni di economia e tecnologia, incentivando così la interdisciplinarietà.

b) Offrire condizioni nuove di apprendimento che stimolino l’indipendenza, la creatività ed un approccio di tipo imprenditoriale alla conoscenza. A questo proposito, diventerebbe auspicabile la presenza di studenti e docenti universitari nelle imprese e di uomini d’affari nelle università. Il programma “Marie Curie” può rappresentare un esempio significativo in questo senso.

c) Definire una chiara strategia per la gestione dei diritti di proprietà intellettuale, in modo da sostenere le università e produrre effetti socioeconomici benefici per la società, nonché attirare gli studenti e i ricercatori più brillanti.

d) Creare reti, tirocini e posti di lavoro destinati agli studenti e un confronto diretto con il mondo delle imprese che preveda anche per le università una maggiore mobilità. E’ necessario quindi che la mobilità, in tutte le sue forme, venga riconosciuta e valorizzata dal mondo universitario e imprenditoriale.

e) Aggiornare le competenze di chi già lavora ed aprire quindi le università all’istruzione ed alla formazione lungo tutto l’arco della vita. Questo aspetto è oggi di fondamentale importanza, visto la grave crisi economica che l’Europa sta attraversando e che genera continuamente una crescente perdita di posti di lavoro. La formazione continua può offrire anche alle università un importante opportunità. Per questo motivo nell’ambito del Forum è stata discussa una Carta delle università europee per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita che fissa 10 impegni per l’Università in cui rientra appunto anche la formazione continua che richiede necessariamente una stretta collaborazione tra il settore universitario e quello imprenditoriale.

f) Migliore gestione a livello nazionale, regionale e istituzionale delle università.

Il forum finora ha raccolto un elevato numero di adesioni per cui la Commissione Europea è incoraggiata ad andar avanti nell’esperienza. Sarà mantenuta la stessa struttura con riunioni plenarie e seminari tematici e verrà aperto un sito web per agevolare la comunicazione e la conoscenza sull’argomento. Saranno in futuro mobilitati anche rappresentanti di organi pubblici il cui confronto è indispensabile. Il forum inoltre sarà aperto anche ai paesi terzi esterni all’Unione Europea che hanno manifestato interesse a partecipare.
Dai partecipanti al forum è nata l’interessante proposta, che sarà valutata dalla Commissione Europea, di coinvolgere anche l’istruzione secondaria e gli istituti di formazione professionale. A tal fine, in autunno sarà organizzato un seminario su questo tema per valutarne in maniera approfondita tutti gli aspetti. Il dialogo che è stato avviato a livello europeo dovrà servire per incoraggiare un analogo dialogo a livello nazionale e regionale e la Commissione Europea valuterà in che modo i fondi strutturali possono inserirsi in questo contesto. Infine la Commissione Europea lancerà uno studio per raccogliere le buone pratiche esistenti tra Università e imprese. Queste in sostanza le azioni future che la Commissione Europea ha intenzione di portare avanti per dare impulso alla cooperazione tra Università e imprese a cui riconosce oggi un carattere prioritario. Dal punto di vista della ‘produzione di conoscenze’, le università europee sono molto prolifere. La sfida sta tuttavia nel saper meglio utilizzare i risultati della ricerca anche attraverso il ricorso ai fondi pubblici, che la Commissione europea stessa mette a disposizione. Tra i principali strumenti ricordiamo il 7° Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico . Il Programma riunisce tutte le iniziative dell’UE collegate alla ricerca che hanno un ruolo fondamentale per raggiungere gli obiettivi di crescita, competitività e occupazione, i cui obiettivi sono stati raggruppati in quattro categorie: Cooperazione, Idee, Persone e Capacità. Per ogni tipo di obiettivo c’è un programma specifico che corrisponde alle aree principali della politica di ricerca dell’UE. Tutti i programmi specifici lavorano assieme per promuovere e incoraggiare la creazione di poli europei di eccellenza scientifica.
Oltre al 7°PQ, citiamo anche il Programma quadro per la competitività e l’innovazione (CIP), i programmi di istruzione e formazione, e i Fondi strutturali. In particolare, per quanto riguarda la nostra regione, il POR CReO 2007-2013 (Programma Operativo Regionale – Obiettivo "Competitività regionale e occupazione") è uno dei più importanti programmi europei attraverso il quale la Regione Toscana sostiene i progetti di investimento delle imprese e degli enti pubblici, dedicando l’asse I proprio a ‘Ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico, innovazione e imprenditorialità’.
La recente creazione dell’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia rappresenta un importante passo avanti in questo senso. La mission dello IET infatti è proprio quella di far crescere e capitalizzare la capacità di innovazione degli attori dell’università, della ricerca e del mondo delle imprese attraverso la creazione di Communities di conoscenza e innovazione altamente integrate (KICs).
Lo scorso 2 Aprile l’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia ha pubblicato il primo bando, con scadenza 27 agosto 2009, finalizzato a finanziare entro l’anno 2009 le prime 2 o 3 KNOWLEDGE AND INNOVATION COMMUNITIES (KICS), comunità di innovazione europee che integrano educazione, tecnologia, ricerca, mondo delle imprese.

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