http://newslettereuropa.blogspot.com/2006/04/ufficio-politiche-comunitarie.html Newsletter sull'Europa - Coordinamento Toscano dei centri Europe Direct: Approfondimento

13.5.09

 

Approfondimento

Il dibattito sulla politica di coesione: lo stato dell’arte alla luce del Report Barca

L’approvazione nel luglio del 2006 del pacchetto di regolamenti che definivano le linee di intervento dela politica di coesione per il periodo 2007-2013, non ha impedito di gettare le basi per la revisione secondo un calendario che già registra significativi steps realizzati. Cosi come avvenuto per l’attuale periodo di programmazione son stati chiamati a pronunciarsi i rappresentanti degli Stati membri, delle regioni e delle città, i deputati europei, i membri del Comitato delle regioni dell'Unione europea e quelli del Comitato economico e sociale europeo, nonché tutti i cittadini interessati sono. Questa riflessione è cruciale poiché s'inserisce nel contesto del dibattito più ampio sul bilancio europeo e sulle priorità future dell'Unione.
Questo dibattito ha registrato già alcuni passaggi , considerando l’apertura nel 2007 in seguito alla pubblicazione della quarta relazione sulla coesione. La quinta relazione intermedia sulla coesione nel 2008 ha sintetizzato i primi risultati.
In ottobre 2008 la Commissione ha avviato la consultazione sul Libro verde sulla coesione territoriale, terminata il 28 febbraio e che sarà presentata nel giugno del 2009, nella sesta relazione intermedia concernente la coesione economica e sociale.
Sempre nel 2008 nel mese di dicembre, la Commissione ha pubblicato la relazione Regioni2020 dalla quale si evince che il quadro della politica deve essere adattato per aiutare le regioni ad affrontare meglio la mondializzazione, l’invecchiamento della popolazione, le sfide climatiche ed energetiche.
Come contributo al dibattito sulla futura politica di coesione il Commissario Danuta Hübner ha affidato nel 2008 al dott. Fabrizio Barca (Dirigente generale presso il ministero italiano dell'Economia e delle Finanze), già Capo Dipartimento Politiche di Coesione del Ministero dello Sviluppo economico, l'incarico di preparare una relazione indipendente contenente una valutazione dell'efficacia della politica di coesione quale attuata a tutt'oggi nonché una serie di proposte su come riformarla per il periodo successivo al 2013. Le proposte contenute nella relazione sono state sviluppate in modo del tutto indipendente dalla Commissione. Esse rappresentano una serie di spunti interessanti per il dibattito in corso sulla futura politica di coesione.
In questo contesto il dott. Barca ha organizzato nel corso dell'ultimo anno otto udienze e seminari con accademici esperti in materia e decisori. I risultati emersi da tali discussioni, supportati anche da 10 Working papers preparati da altrettanti esperti, hanno fornito le basi per le conclusioni della relazione.
La relazione tratta la logica economica e la motivazione che sottostanno ad una politica europea di sviluppo centrata sull'elemento locale e fornisce una valutazione della politica europea di coesione. Essa identifica inoltre un numero circoscritto di priorità fondamentali su cui concentrare la politica di coesione, e presenta infine suggerimenti riguardo ai principi fondamentali della gestione della politica di coesione su cui verte la riforma.
Il report Barca prende le mosse dall’assunto orami condiviso che il budget della EU deve essere ammodernato superando le logiche classiche del “ritorno” finanziario per ciascun paese. In questo contesto la politica di coesione rappresenta una parte importante del processo di revisione, ma esistono ancora posizioni contrastanti rispetto alla ratio che deve guidare la riforma della Politica di coesione, i risultati che si vogliono ottenere. C’è il rischio che il cambiamento possa peggiorare la situazione corrente mallo stesso tempo, il non cambiamento sarebbe altrettanto dannoso.
L’analisi economica, la lettura empirica e storica della politica di coesione ha messo in evidenza -secondo il report –alcune issues fondamentali che possono aiutare a guidare la riflessione sulla riforma ossia:
- esiste grande condivisone affinché la politica di coesione possa allocare maggiori risorse del suo budget attraverso beni pubblici europei per mezzo di una place-based development strategy finalizzata a obiettivi sia economici che sociali
- la politica di coesione se opportunamente riformata può costituire la base idonea per questa nuova strategia
- La riforma richiede l’adozione di un forte political concept che richiami le idee dei padre fondatori della UE, la concentrazione delle priorità, cambiamenti chiave a livello di governante e un nuovo compromesso ad alto livello politico

Il concetto forte del Report Barca può essere considerato il place-based policy, ossia una strategia di lungo periodo finalizzata a contrastare il persistente sottoutilizzo delle potenzialità e ridurre la persistente esclusione sociale in alcune aree attraverso interventi esterni e di governance.
In questa strategia gli interventi pubblici si affidano sulla conoscenza locale, sono verificabili e sono valorizzati i linkare tra differenti arre geografiche. Secondo il Report Barca questo approccio è superiore rispetto ad altri che non scoprono e rendono accountable il proprio focus territoriale o addirittura assumono che lo Stato conosca meglio le esigenze del territorio o si affidi alle indicazioni solo di alcuni soggetti .
Il report ritiene che sia importante distinguere tra gli interventi delle politiche mirate alla crescita economica e all’aumento del reddito disponibile (definiti obiettivi dell’”efficienza”)e quelli mirati alla riduzione delle disuguaglianze (definiti obiettivi dell’”inclusione sociale”).
Per quel concerne la governance il report suggerisce di strutturare la nuova politica di coesione su 10 pilastri:
1) Una concentrazione in modo innovativo: 55-65% delle risorse su 3-4 priorità, lasciando a stati-regioni di definire l’allocazione, mantenendo invariata la quantità allocata per la cooperazione territoriale;
2) Un nuovo quadro strategico per la politica di coesione, che elevi il rapporto tra CE Stati membri e regioni,che contenga le maggiori clear cut innovazioni di policy e gli indicatori per misurare le loro performance;
3) Una nuova forma contrattuale tra Commissione e Stati membri che sulla base del nuovo quadro di riferimento indichi la performance complessiva anche sulla base di un Implementation Assessment a cura della Commissione e di un Strategic Report on Results realizzato dagli Stati membri dopo il terzo anno;
4) Una rafforzata governance per le priorità centrali, basata sull’adozione di un set di condizioni ex ante
5) La promozione del criterio dell’ addizionalità,in modo innovativo e flessibile;
6) Promuovere la mobilitazione di azioni innovative degli agenti locali, anche attraverso l’istituzione di fondi innovativi a livello locale con il diretto coinvolgimento della Commissione;
7) Promuovere il processo di apprendimento, per rafforzare le valutazioni di impatto delle politiche di intervento;
8) Rafforzare e ri-focalizzare il ruolo della Commissione come centro di competenza;
9) Rivalutare i temi della gestione finanziaria e del controllo;
10) Rafforzare il sistema politico di alto livello dei check and balances;

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