http://newslettereuropa.blogspot.com/2006/04/ufficio-politiche-comunitarie.html Newsletter sull'Europa - Coordinamento Toscano dei centri Europe Direct: Approfondimento

15.4.09

 

Approfondimento

Il Fondo di Solidarietà dell'Unione europea


Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE), uno strumento finanziario supplementare distinto dagli altri strumenti strutturali, è stato creato su proposta della Commissione europea a seguito delle alluvioni che hanno devastato i paesi dell’Europa centrale nell’agosto 2002.
Il fondo interviene principalmente in caso di grave calamità naturale con serie ripercussioni sulle condizioni di vita, sull'ambiente naturale o sull'economia di una o più regioni di uno Stato membro o di un paese candidato all'adesione. Per la Commissione và considerata "grave" qualsiasi catastrofe che:
-in uno Stato, provoca danni stimati a oltre 3 miliardi di euro o superiori allo 0,6% del reddito nazionale lordo di detto Stato.
-in un a regione, quando non raggiunge la soglia nazionale dello 0,6%, provoca danni che colpiscono la maggior parte della popolazione della regione interessata, con profonde e durevoli ripercussioni sulle condizioni di vita dei cittadini e sulla stabilità economica. Si presterà particolare attenzione alle regioni distanti o isolate, come le regioni ultraperiferiche e insulari.
L'intervento del Fondo si esplica sotto forma di una sovvenzione unica che rappresenta il 50% del costo totale delle operazioni ammissibili, che integra gli sforzi dello Stato beneficiario. Gli interventi urgenti ammessi al Fondo, destinati a far fronte ai danni non assicurabili, sono prevalentemente:
-il ripristino immediato delle infrastrutture e delle attrezzature nei settori dell'elettricità, delle condutture idriche e fognarie, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità e dell'istruzione;
-la realizzazione di misure provvisorie di alloggio e organizzazione dei servizi di soccorso destinati a soddisfare le necessità immediate della popolazione;
-la messa in sicurezza immediata delle infrastrutture di prevenzione e misure di protezione immediata del patrimonio culturale;
-la ripulitura immediata delle zone danneggiate, comprese le zone naturali.
Un meccanismo finanziario di solidarietà immediata consente ormai di concedere un anticipo del 5% dell'importo stimato, entro un massimale di 5 milioni di euro, per le operazioni più urgenti.
Non oltre dieci settimane dalla data in cui si è verificato il primo danno, lo Stato può presentare alla Commissione una domanda d'intervento del Fondo. Lo Stato membro deve avere cura di fornire tutte le informazioni disponibili sui danni causati e sull'impatto sulla popolazione e sull'economia ed effettua una stima del costo degli interventi programmati, indicando ogni altra fonte di finanziamento nazionale, comunitario e/o internazionale.
Il FSUE non è stato istituito per sostenere la totalità dei costi generati in caso di catastrofe naturale. I danni a privati, ad esempio, sono esclusi dalla sfera di intervento del Fondo. Le azioni a lungo termine, quali la ricostruzione sostenibile, il rilancio economico e la prevenzione, possono fruire di vari interventi previsti nell’ambito di altri strumenti, in particolare i Fondi strutturali. Il Fondo di solidarietà europeo tende quindi a fornire in maniera rapida, efficace e flessibile un aiuto finanziario d’emergenza per azioni quali le misure provvisorie di alloggio o il ripristino di infrastrutture indispensabili alla vita quotidiana. In precedenza, infatti, non esistevano fondi europei in grado di svolgere questo ruolo in un settore – la protezione civile – di competenza degli Stati membri e la creazione del FSUE ha permesso di colmare tale lacuna.

Coordinamento e prevenzione: gli obiettivi di lungo periodo
Tuttavia, oltre a garantire gli aiuti d’emergenza, l’obiettivo di più lungo periodo era di prevedere misure che consentano di fronteggiare una probabile ripetizione delle catastrofi, dovute in parte agli effetti nocivi dell’antropizzazione e in particolare ai mutamenti climatici sempre più rapidi. Di fronte a questa sfida si era reso necessario rafforzare la solidarietà europea, sviluppando iniziative in questo campo, incentrando intervento degli stati membri e delle istituzioni comunitarie essenzialmente sul coordinamento e la prevenzione.
Per quanto riguarda il periodo di programmazione 2007-2013 l’auspicio era che ogni programma dei Fondi strutturali prevedesse una linea di prevenzione dei rischi naturali. Si auspicava inoltre la creazione di un vero e proprio servizio europeo di protezione civile, coordinato a livello intergovernativo. Il Comitato delle Regioni aveva proposto la creazione di uno strumento comunitario che garantisse non solo gli aiuti d’emergenza, ma anche le misure a lungo termine, in un quadro politico e normativo chiaro e sicuro.

Aiuti concreti
Alla fine del mese di ottobre 2003 il Fondo di solidarietà dell’UE aveva sostenuto otto interventi in sette paesi, approvando in tempi estremamente brevi lo stanziamento complessivo di circa 833 milioni di euro. I primi quattro interventi riguardavano le zone colpite dalle alluvioni del 2002 in Germania, Austria, Repubblica ceca e Francia, mentre i restanti quattro si riferivano rispettivamente al naufragio della "Prestige" (Spagna), ai terremoti in Puglia e Molise e all’eruzione dell’Etna in Sicilia (Italia), nonché ai terribili incendi divampati in Portogallo nell’estate del 2003.

E ancora in Italia…
Il rappresentante permanente dell'Italia presso l'Unione Europea, Ferdinando Nelli Feroci, ha inviato una lettera alla commissaria europea per la Politica regionale, Danuta Hubner, per "comunicare ufficialmente l'intenzione del governo italiano di richiedere l'intervento del Fondo europeo di solidarietà le catastrofi naturali, a seguito del terremoto in Abruzzo".
La richiesta sara' presentata una volta accertata in maniera definitiva l'entità' dei danni provocati dal sisma. Lo stesso ambasciatore aveva comunicato questa intenzione al vicepresidente della commissione europea Jacques Barrot, a margine del Consiglio dei Ministri della Giustizia a Lussemburgo. La commissaria europea alle Politiche regionali, insieme alle parole di solidarietà per le popolazioni colpite dal terremoto, aveva espresso ieri anche la propria disponibilità a una riprogrammazione dei fondi strutturali, come del resto era gia' stato fatto per il terremoto dell'Umbria e delle Marche.

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